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Everesting 2020 di Alfredo

Alfredo racconta il suo Everesting

87 Km, 9.100 mt. d+ in 21h50′

“Una cosa da matti, ma la soddisfazione è grande”

LECCO – Impresa compiuta dal 12 al 13 settembre 2020. Per farlo bisogna essere un po’ pazzi. L’ha ammesso lui stesso, Alfredo Acquistapace, 52 anni di Lecco, rione Castello, ha messo a segno oggi il suo Everesting di corsa.

Il lecchese ha cominciato a correre una decina di anni fa, ha iniziato con la ResegUp: “Poi ho cominciato ad allungare le distanze e sono arrivato a correre anche gare come l’Ultra Trail delle Orobie (140 Km) e il Tor Des Geants (330 Km). Non sono molto veloce, anche perché gli anni cominciano a farsi sentire e non è facile star dietro ai giovani, ma dalla mia ho la resistenza e quando c’è da tenere duro non mollo…”.

L’assenza delle gare a causa dell’emergenza covid gli ha fatto scattare la scintilla: “Mi sono informato e ho scoperto che l’Everesting, oltre a farlo in bicicletta, si può fare anche di corsa. L’obiettivo è sempre lo stesso: coprire un dislivello positivo di 8848 metri, esattamente l’altezza dell’Everest. Così ho mandato all’organizzazione il segmento su cui avrei tentato la sfida e mi hanno detto che avrei dovuto ripeterlo per 17 volte“.

Partenza poco sopra via Montebello, la strada del vallo fino in località Paradiso e poi su fino alla cappelletta del San Martino: “2,1 Km e 456 metri di dislivello in salita e altrettanti in discesa da ripetere 17 volte ma io, per essere sicuro di coprire il giusto dislivello e siccome proprio oggi festeggio il 20° anniversario di matrimonio con mia moglie Nicoletta, ho deciso di fare cifra tonda e arrivare a 20 giri. In totale ho percorso 87 chilometri, 9.100 metri di dislivello positivo, in 21 ore e 50 minuti, sono partito alle 15 di venerdì e mi sono fermato alle 12.50 di sabato”.

Il lecchese, che è iscritto alla società bergamasca Serim, ha avuto anche qualche momento di difficoltà: “La parte più dura è stata al 6° giro, dopo circa 6 ore, perché ho avuto una crisi di fame ma poi sono riuscito a mangiare e sono ripartito senza più accusare problemi. Anche l’assenza di sonno non mi è pesata, mentre ho sofferto il caldo, specialmente di notte non tirava un filo di aria nemmeno sul San Martino”.

Un tracciato tecnico che Alfredo Acquistapace conosce molto bene ma nonostante ciò accanto a sé c’era un angelo custode: “Il mio compagno di squadra Floriano Monti mi ha seguito e si è occupato di tutto, dal cibo all’acqua: mi ha fatto trovare quello che mi serviva sul percorso e mi ha assistito per tutta la sfida… basti pensare che per starmi accanto ha percorso lui stesso qualcosa come 58 Km. Volevo ringraziare anche Spazio Ser di Mario Brigatti che mi ha sostenuto nel lavoro organizzativo”.

Alla fine però è stata una soddisfazione grandissima: “E’ una cosa un po’ da matti ma quando arrivi è una gioia. Tra l’altro lungo il percorso avevamo messo dei cartelli che spiegavano ciò che stavo facendo perciò non mi è mai mancato il tifo, nemmeno di notte”.

Una fatica grandissima: “Però non è finita qui: in assenza di gare, appena mi passerà il mal di gambe, ho già in mente un nuovo progetto sempre sulle nostre belle montagne!”